MALATTIE INFIAMMATORIE IMMUNOMEDIATE IN DERMATOLOGIA

Diversi studi hanno considerato la relazione tra psoriasi e microbiota intestinale, ponendo l’accento sul possibile ruolo nella patogenesi della psoriasi. In particolare, la sindrome dell’intestino permeabile e la traslocazione batterica sono considerati fattori scatenanti l’insorgenza della psoriasi, in quanto promotori dell’infiammazione cronica sistemica. Inoltre, lo studio del microbiota intestinale potrebbe fungere da potenziale marker per la risposta al trattamento con farmaci biologici per la psoriasi.


LO STUDIO

È stata condotta una revisione sistematica della letteratura fino a gennaio 2021. Sono stati inclusi un totale di 11 studi originali che riguardano la composizione del microbiota intestinale nei pazienti affetti da psoriasi, per un totale di 383 pazienti psoriasici e 581 controlli sani. In 10 su 11 studi il materiale analizzato era un campione di feci e in uno di questi studi il campione fecale è stato raccolto inserendo un tampone rettale sterile 1-2 cm all’interno dell’ano; nel restante studio, invece, per l’analisi sono stati raccolti campioni di sangue. La composizione batterica è stata determinata utilizzando la tecnica di sequenziamento 16S rRNA in nove studi, la real-time PCR in uno studio e la PCR quantitativa in un altro. Tutti questi studi si sono focalizzati sulla composizione batterica del microbiota intestinale.

I pazienti erano tutti adulti, sette studi su caucasici e quattro studi su asiatici affetti da psoriasi e, in alcuni casi anche artrite psoriasica. Inoltre, uno studio includeva pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale e/o idrosadenite suppurativa. Sono stati analizzati pazienti che non hanno mai ricevuto trattamenti, altri trattati con farmaci topici e altri con sistemici tradizionali o biologici. Tra i farmaci biologici, sono stati inclusi pazienti trattati con secukinumab o ustekinumab. In 10 su 11 studi, sono state riscontrate differenze statisticamente significative tra pazienti psoriasici rispetto ai controlli sani; lo studio che non riportava differenze riguardava pazienti trattati con secukinumab, suggerendo un suo ruolo importante nella composizione del microbiota intestinale.

Per quanto concerne i batteri appartenenti al Phylum Firmicutes, 4 su 11 studi riportavano un incremento, mentre 2 su 11 una diminuzione nei pazienti psoriasici, rispetto ai controlli. Per i Bacteroides, 1 su 11 riportava un aumento, mentre 5 su 11 un decremento nei pazienti affetti da psoriasi. Cinque articoli hanno studiato il rapporto tra Firmicutes e Bacteroides (F/B ratio), riportando un rapporto a favore dei Firmicutes nei pazienti psoriasici. Il trattamento con secukinumab si è visto influenzare il microbiota intestinale, con un incremento dei Proteobacteria e Bacteroides e una diminuzione dei Firmicutes.


IMPATTO NELLA PRATICA CLINICA

La sindrome dell’intestino permeabile e la traslocazione batterica sono considerati fattori scatenanti lo sviluppo della psoriasi, in quanto promuovono l’infiammazione sistemica cronica, sostenuta dal difetto dei linfociti T-reg. La disbiosi del microbiota, la deplezione degli acidi grassi a catena corta, l’aumentata produzione di trimetilammina-N-ossido pro-aterogeno e l’alterazione nelle risposte T linfocitarie sembrano essere i fattori significativi che portano dall’alterazione del microbiota intestinale alla psoriasi. In particolare, gli acidi grassi a catena corta, butirrato, propionato e acetato sono prodotti che derivano dalla fermentazione del microbiota e promuovono lo sviluppo e la funzionalità delle cellule T-reg. Il microbiota intestinale nella psoriasi si caratterizza per la riduzione dei batteri producenti acidi grassi a catena corta, Bacteroides e Faecallibacterium che, a loro volta, contribuiscono al difetto dei linfociti T-reg. Queste alterazioni del microbiota intestinale sono simili a quelle riscontrate nelle malattie infiammatorie croniche intestinali, nell’obesità e in alcune patologie cardiovascolari. I farmaci biologici per la psoriasi alterano in senso positivo la composizione del microbiota intestinale, ripristinando il difetto dei T-reg e fungendo anche da marker per la risposta al trattamento.


COMMENTO

La correlazione tra psoriasi e microbiota intestinale è molto complessa. Studi riportano significative alterazioni nel microbiota intestinale nei pazienti psoriasici. Il rapporto Firmicutes/Bacteroides è aumentato nei pazienti con psoriasi rispetto ai controlli sani. A questo proposito, sono stati condotti due studi originali riguardanti la somministrazione di probiotici in pazienti affetti da psoriasi. Groeger et al. ha condotto uno studio randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllo, che includeva 22 pazienti affetti da psoriasi. Questi pazienti presentavano, rispetto ai controlli, elevati livelli sierici di PCR, TNF-α e IL-6. I ricercatori hanno somministrato a questi pazienti un 1x1010 CFU di Bifidobacterium infantis 35,264 al giorno per 6-8 settimane, ottenendo una significativa riduzione dei livelli plasmatici di PCR e TNF-α, ma non di IL-6. Lo studio randomizzato, in doppio-cieco, placebo-controllo, condotto da Navarro-Lopez et al., ha coinvolto 90 pazienti psoriasici, ai quali è stata somministrata una combinazione di tre ceppi di probiotici Biofidobacterium longum CECT 7347, B. lactis CECT 8145 e Lactobacillus rhamnosus CECT 8361, per un totale di 1x109 CFU, una volta al giorno per 12 settimane.

Dopo il trattamento è stata riscontrata una riduzione significativa della gravità della psoriasi nel 66,7% dei pazienti psoriasici, con una riduzione significativa del rischio di recidive al follow-up di 6 mesi. In conclusione, la somministrazione di probiotici potrebbe essere d’aiuto nel ripristinare la composizione del microbiota intestinale in questi pazienti e nel migliorare la psoriasi. Studi più ampi e controllati servono per meglio comprendere l’impatto sulla cura dei pazienti.


BIBLIOGRAFIA