L’articolo è una consensus che mette in luce il ruolo attuale dei farmaci inibitori del TNF-α per la cura dei pazienti affetti da psoriasi cronica a placche moderata-grave. Emerge che i farmaci anti-TNF sono di prima scelta nei pazienti affetti anche da artrite psoriasica, malattie infiammatorie croniche intestinali, uveite o idrosadenite suppurativa. Inoltre, sono di prima scelta nelle donne in età fertile e nei pazienti pediatrici di età compresa tra 4 e 11 anni.
BACKGROUND
I farmaci biologici sono una risorsa fondamentale per il trattamento della psoriasi cronica a placche moderata-grave, in quanto dotati di ottima efficacia e sicurezza rispetto ai trattamenti tradizionali. Tra le varie classi di farmaci biologici di impiego nella psoriasi si annoverano gli inibitori del TNF-α (infliximab, etanercept, adalimumab, certolizumab pegol), inibitori di IL-12/23 (ustekinumab), inibitori di IL-17 (secukinamab, ixekizumab, brodalumab), e inibitori di IL-23 (guselkumab, risankizumab, tildrakizumab). In questo lavoro, un gruppo italiano di esperti, riunitosi a Verona il giorno 15 novembre 2019, ha stilato degli statements con l’obiettivo di evidenziare il ruolo attuale degli inibitori del TNF-α nella terapia dei pazienti con psoriasi.
RISULTATI
Gli statements stilati dal gruppo di dermatologi esperti per il trattamento della psoriasi sono stati i seguenti:
-
Gli inibitori del TNF-α sono stati la prima classe di farmaci biologici approvata per il trattamento della psoriasi cronica a placche di forma moderata-grave
-
L’efficacia e la sicurezza degli inibitori del TNF-α nella psoriasi cronica a placche sono state ampiamente studiate in trial clinici, meta-analisi, registri e studi real-world
-
Un incremento del dosaggio degli inibitori del TNF-α o la loro combinazione con altri trattamenti (come corticosteroidi topici o analoghi della vitamina D, metotrexate, acitretina o fototerapia NB-UVB) nei pazienti che rispondono parzialmente sono stati studiati in studi real-world
-
La riduzione del dosaggio degli inibitori del TNF-α nei pazienti con remissione parziale o completa sono stati studiati in studi real-world
-
I pazienti psoriasici che presentano anche una concomitante artrite psoriasica sono ottimi candidati alla terapia con gli inibitori del TNF-α
-
I pazienti psoriasici che presentano anche una concomitante malattia infiammatoria cronica intestinale sono ottimi candidati alla terapia con gli inibitori del TNF-α o con ustekinumab
-
I pazienti psoriasici che presentano anche una concomitante uveite sono ottimi candidati alla terapia con gli inibitori del TNF-α
-
I pazienti psoriasici che presentano anche una concomitante idrosadenite suppurativa sono ottimi candidati alla terapia con gli inibitori del TNF-α
-
Certolizumab pegol dovrebbe essere il trattamento da preferire nel caso di pazienti psoriasici di sesso femminile in età fertile che desiderino una gravidanza e, se clinicamente necessario, dovrebbero essere preferiti durante la gravidanza, in quanto passano in minima parte o non passano la barriera placentare
-
I pazienti pediatrici (4-11 anni) sono ottimi candidati alla terapia con gli inibitori del TNF-α.
IMPATTO NELLA PRATICA CLINICA
Gli inibitori del TNF-α sono la prima classe di farmaci biologici approvata per il trattamento della psoriasi cronica a placche moderata-grave, con un profilo di sicurezza ed efficacia molto ben noto e studiato da oltre quindici anni. Gli statements richiamano l’importanza della terapia con anti-TNF-α in specifiche popolazioni di pazienti in un panorama che offre diverse scelte terapeutiche. Questo è di primaria importanza anche alla luce della disponibilità di farmaci biosimilari a costo molto ridotto. I pazienti psoriasici affetti da artrite psoriasica sono ottimi candidati alla terapia con gli inibitori del TNF-α. I farmaci inibitori del TNF-α sono in grado di inibire la progressione radiografica a livello articolare e sono efficaci anche su sinovite, dattilite, entesite e spondilite; sono inoltre raccomandati dalle linee guida GRAPPA in caso di coinvolgimento assiale non responsivo a farmaci anti-infiammatori non steroidei e nei pazienti con malattia periferica con risposta inadeguata ad almeno un farmaco antireumatico tradizionale. Inoltre, i pazienti psoriasici con concomitante malattia infiammatoria cronica intestinale, come colite ulcerosa e malattia di Crohn, sono ottimi candidati alla terapia con gli inibitori del TNF-α, in particolar modo adalimumab o infliximab. I pazienti affetti sia da psoriasi che da idrosadenite suppurativa, come quelli affetti da uveite non infettiva, sono eccellenti candidati all’utilizzo di adalimumab, che è l’unico farmaco biologico approvato per queste indicazioni. Tra i farmaci inibitori del TNF-α, il certolizumab pegol è il candidato preferibile nel caso di soggetti di sesso femminile in età fertile che desiderino una gravidanza, così come la popolazione pediatrica di età compresa tra 4 e 11 anni. In Europa adalimumab è approvato nei bambini da 4 anni in su, etanercept dai 6 in su, e ustekinumab negli adolescenti dai 12 anni in poi.
COMMENTO
I medici dermatologi con una expertise nell’utilizzo dei biologici hanno un’eccellente familiarità con queste classi di farmaci biologici, inclusi gli aggiustamenti del dosaggio, adattandolo ad ogni singolo caso. I farmaci biologici biosimilari, come nel caso degli inibitori del TNF-α, sono una opzione farmacologica di prima linea sistemica, grazie alla loro efficacia e il minor costo.